Consigli pratici per migliorare l’aderenza terapeutica

Ha un grande impatto sia sulla salute del malato, sia sul sistema sanitario e sull’intera società. Parliamo di aderenza terapeutica, cioè del processo con cui un paziente segue le indicazioni di cura ricevute dal medico. Assunzione di un farmaco nelle dosi e nei tempi indicati, modifiche allo stile di vita e al regime alimentare, pratica della giusta attività fisica: per aderenza terapeutica si intende il rispetto di tutto ciò che il medico prescrive per gestire una patologia o per mantenere controllato il proprio stato di salute. Viceversa, quando si parla di scarsa aderenza terapeutica si intende l’inosservanza delle indicazioni ricevute, e le ripercussioni di questo comportamento si riversano innanzitutto sulla buona riuscita del piano di cura (mancata efficacia della terapia), ma anche sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Le conseguenze di una scarsa aderenza terapeutica

Quando non rispettiamo le indicazioni terapeutiche del medico, infatti, oltre a mettere a rischio la nostra salute, riversiamo sull’assistenza pubblica le possibili complicanze legate all’abbandono della cura. Secondo l’Agenzia italiana del farmaco01 quando l’aderenza terapeutica è scarsa crescono gli interventi del 118 (primo soccorso), gli accessi agli studi medici e specialistici e quelli ai Pronto soccorso, a causa delle complicanze derivanti dal non trattamento della malattia. Aumentano anche la morbilità (cioè la frequenza percentuale di una malattia nella popolazione presa in esame) e la mortalità, con costi a carico di tutto il SSN.

Il danno, insomma è sì per il singolo, ma anche per l’intera società. Per questo vanno promosse e apprezzate tutte le iniziative volte a diffondere la cultura della prevenzione, per evitare che la popolazione si ammali, e dell’aderenza terapeutica, per garantire che chi si è ammalato adotti tutto ciò che serve per guarire o, perlomeno, per mantenere sotto controllo la sua malattia.

Aderenza terapeutica: gli attori protagonisti

Figura centrale del processo di aderenza terapeutica è naturalmente il paziente: a lui l’impegno più gravoso di rispettare pedissequamente quanto prescrittogli dal medico, ma è lui innanzitutto a trarre dall’aderenza terapeutica i benefici maggiori in termini di salute.

Altre figure di importanza fondamentale sono, poi, medico e farmacista, i professionisti sanitari che hanno il compito di supportare il paziente nel rispettare la terapia, monitorandola periodicamente, valutandone l’efficacia ed eventualmente modificandola e fornendo al paziente consigli specifici quando il suo livello di attenzione e coinvolgimento si abbassa o si modifica, magari per difficoltà oggettive. Seguire una terapia, infatti, può non essere sempre facile: con l’avanzare dell’età -e specialmente se si è in cura per una malattia cronica o per più patologie- ci si può, per esempio, dimenticare di assumere tutti i farmaci prescritti dal medico. O, ancora, se si va in vacanza per lunghi periodi o ci si deve recare all’estero può risultare difficoltoso portare con sé i farmaci abituali oppure reperirli in loco, con conseguenze negative sul percorso terapeutico. In tutti questi casi il supporto dei professionisti sanitari è fondamentale per non perdere l’abitudine di curarsi bene nei tempi e nei modi necessari.

9 consigli per una buona aderenza terapeutica

  1. Fatevi spiegare bene dal medico perché vi sta prescrivendo quel determinato farmaco: comprendere l’utilità di un medicinale e i suoi benefici sulla nostra salute è il primo passo per avere a cuore l’aderenza terapeutica e occuparsene con diligenza.
  2. Fatevi mettere per iscritto dal medico o dal farmacista un promemoria in cui siano elencati i farmaci da assumere, con modalità e tempi da rispettare. Utilizzate le confezioni dei vostri medicinali come alleati di salute: spesso riportano spazi per annotare quando iniziate la terapia e con che frequenza dovete assumere quel farmaco. Si chiamano “confezioni parlanti” e aiutano a rispettare le indicazioni del medico.
  3. Se prevedete di andare in vacanza, parlatene con il medico e il farmacista: sapranno darvi indicazioni utili sia su come trasportare i farmaci in viaggio, sia su come non perdere le buone abitudini di aderenza terapeutica in vacanza.
  4. Tracciate l’assunzione della terapia, sul calendario, su un diario, o nell’agenda del cellulare, a seconda delle vostre abitudini.
  5. Mettete una sveglia sul cellulare per ricordarvi all’orario giusto di assumere il/i medicinale/i. A differenza dei promemoria, che suonano una volta e – a seconda del cellulare – potrebbero sparire trascorso un certo lasso di tempo, la sveglia continuerà a suonare e vi “costringerà” a visualizzare l’avviso finché non la spegnerete.
  6. Se vi sembra che la terapia prescritta abbia effetti collaterali sgradevoli o sia per voi difficile da rispettare, parlatene con il medico: il rapporto di fiducia con il professionista sanitario è alla base di qualsiasi percorso di cura di successo.
  7. Coinvolgete nella vostra aderenza familiari e caregiver: condividere con qualcuno il proprio piano terapeutico può essere di grande aiuto per non dimenticare di assumere il farmaco nei tempi e nelle dosi corrette.
  8. Ricordatevi, infine, che siete voi i protagonisti della terapia e che si parla della vostra salute: sentitevi coinvolti, quindi, in questo processo, perché più lo sarete, meno penserete di abbandonare il percorso di cura.

La scheda Teva per favorire l’aderenza terapeutica

Tra gli strumenti utili per restare aderenti alla terapia prescritta dal medico, segnaliamo questa pratica scheda, realizzata da Teva Italia per i suoi pazienti. Scaricabile alla pagina https://www.tevaitalia.it/globalassets/italy-branded-images/local-files/scheda-delladerenza-terapeutica-teva-italia.pdf, è un utile strumento per annotare i medicinali da prendere: oltre al nome, prevede la possibilità di segnare la quantità da assumere e l’ora in cui prendere il farmaco, con uno spazio per eventuali indicazioni aggiuntive. Una volta stampata, la scheda può essere posizionata ben in vista a casa (sul frigorifero, per esempio, o sul comodino), può essere portata con sé in farmacia o in viaggio, condivisa con familiari e caregiver.

L’obiettivo è favorire l’aderenza terapeutica, da molti anni una priorità di Teva Italia, che si impegna per promuovere a tutti i livelli una corretta informazione sui temi della salute, e in particolare sul corretto uso dei farmaci, sia tra i pazienti, sia tra gli operatori sanitari.

Fonti: