Sentiamo spesso utilizzare il termine emicrania, ma cos’è esattamente questa patologia, quali sono la sua incidenza e le sue cause, e quali tipologie ne esistono?
L’emicrania è una comune forma di cefalea primaria, ovvero una forma di mal di testa non dovuta ad altre malattie.01 È caratterizzato da attacchi di mal di testa che durano tra le 4 e le 72 ore, e che interessano solo un lato del capo (da cui il nome emicrania, cioè “metà testa”). Nell’emicrania il dolore è di tipo pulsante e di intensità da media a forte.02
Le cause dell’emicrania non sono ancora chiare. Si ritiene che questa malattia sia il risultato di temporanee alterazioni dei livelli di sostanze contenute nel cervello, che modificano il funzionamento dei vasi sanguigni cerebrali.03
Tuttavia, esiste certamente una predisposizione genetica per l’emicrania, visto che circa la metà delle persone con questo tipo di mal di testa ha uno o più familiari colpiti dallo stesso disturbo. ISS
Esistono poi alcuni fattori che possono scatenare gli attacchi di emicrania, per esempio:
L’emicrania è un disturbo disabilitante caratterizzato da una marcata disomogeneità clinica.
In base alla sintomatologia, si distinguono due tipi di emicrania:
Esiste anche una particolare forma di emicrania detta “silente”, caratterizzata dalla sola aura o da altri sintomi di emicrania, ma senza cefalea.03
Nell’emicrania senza aura il mal di testa è associato a sintomi quali la nausea, il vomito, la sensibilità alla luce (fotofobia) e ai suoni (fonofobia). Inoltre, i sintomi peggiorano durante le normali attività fisiche, come camminare o salire le scale.02
Alcuni pazienti con emicrania presentano una fase prodromica, che precede di alcune ore o giorni la comparsa di cefalea, e una fase di risoluzione. Entrambe le fasi sono caratterizzate da sintomi quali iperattività, ipoattività, depressione, desiderio di cibi specifici, sbadigli ricorrenti, affaticamento e rigidità o dolore cervicale.
In base alla frequenza degli attacchi, si distinguono due tipi di emicrania:
Di solito l’emicrania si presenta inizialmente con attacchi episodici, che si verificano cioè da 0 a 5 giorni ogni mese. In alcuni pazienti, però, la frequenza degli attacchi aumenta progressivamente nel tempo e può diventare intermedia (5-9 giorni ogni mese), elevata (10-14 giorni ogni mese) o cronica (almeno 15 giorni ogni mese). Questo fenomeno viene detto trasformazione dell’emicrania e può dar luogo a forme parzialmente sovrapposte di emicrania.
Quando l’emicrania è episodica o presenta una frequenza intermedia o elevata, in genere si adotta un approccio terapeutico che consiste nel trattare ogni singolo attacco utilizzando farmaci antidolorifici o trattamenti specifici per l’emicrania.01
In caso di emicrania cronica, nella quale gli attacchi sono molto frequenti, è possibile utilizzare farmaci per prevenire degli episodi di mal di testa. Di recente il numero di questi farmaci, destinati ai pazienti con emicrania più grave, è aumentato e oggi sono disponibili diversi trattamenti preventivi capaci di ridurre il numero di attacchi.01
In alcuni casi è possibile tenere sotto controllo l’emicrania, evitando che peggiori nel tempo evolvendosi in forme più frequenti e gravi. Infatti, esistono diversi fattori che influenzano l'evoluzione dell'emicrania.
Alcuni di questi fattori non possono essere modificati, perché fanno parte delle caratteristiche intrinseche di una persona. Tra questi ci sono l’età, il genere femminile, la razza caucasica e alcuni fattori genetici.
Esistono poi fattori modificabili, sui quali è possibile intervenire con strategie che hanno come obiettivi ridurre il rischio di peggioramento dell’emicrania e aumentare la possibilità di remissione. Tra questi fattori ci sono l’obesità, l’abuso di farmaci, lo stress, l’abuso di caffeina e la presenza di altre sindromi dolorose.
Esistono poi alcuni fattori ancora in fase di studio che possono influenzare l’evoluzione dell’emicrania e che in futuro potrebbero diventare i bersagli di altri trattamenti. I più importanti tra questi fattori sono gli stati pro-infiammatori o pro-trombotici e alcuni geni specifici.
L’emicrania è una malattia comune e disabilitante, e rappresenta un importante problema di sanità pubblica che ha un impatto negativo non solo sulla vita dei singoli individui che ne soffrono, ma anche sulle loro famiglie e, con effetti più ampi, sull’intera società.
Le stime sulla diffusione dell’emicrania sono altamente variabili tra i diversi studi, probabilmente a causa delle differenti metodologie di analisi adottate. In genere, sembra che prima della pubertà l’emicrania sia più frequente nei maschi mentre, con l’avanzare dell’adolescenza, la diffusione cresce più rapidamente nelle donne fino ai 40 anni circa, per poi calare.
L’età media di insorgenza dell’emicrania è di 20 anni nelle donne e di 19 anni tra gli uomini.
L’emicrania è più frequente nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 55 anni, ovvero nel periodo della vita caratterizzato dalla maggiore produttività economica.
Inoltre, è importante sottolineare che solo il 20% delle persone con emicrania cronica riceve una corretta diagnosi per cui è possibile che le persone con emicrania siano molte di più di quanto si creda.
L'emicrania non va sottovalutata: per ricevere maggiori informazioni e richiedere il parere di un medico su quale possa essere il percorso terapeutico più adeguato, recati presso un Centro Cefalee.
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Sinclair AJ, et al. Pract Neurol. 2015;15(6):411-423.
Onan D, et al. J Headache Pain. 2023;24(1):92.
ISSalute. Emicrania. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/e/emicrania.